I territori di Guamo a causa delle inondazioni dei torrenti che scendevano
dai monti di Coselli, Vorno e S. Quirico erano ricchi di boschi e acquitrini.
I Romani bonificarono la zona creando alcuni insediamenti di coloni. Dopo
la caduta dell’impero romano verso il VII sec. Si stanziarono nella zona
i Longobardi interessati dalla via Wamense che, costeggiando i monti pisani,
collegava Lucca al Valdarno pisano e risultava meno facile alle inondazioni
rispetto ai vecchi tracciati romani di pianura.
I Longobardi a loro volta, contribuirono alla formazione del paese
costruendo anche monasteri e chiese (XI sec.).
Le principali costruzioni religiose sorte in epoca Longobarda sono:
La Cappella dei SS. Cassiano e Ippolito, La Chiesa Vescovile di S.
Quirico (donata nel 1117 alle suore benedettine del vicino monastero, alle
quali rimase fin verso la metà del ‘300), Il monastero delle suore
benedettine, che fu molto attivo e dette un impulso all’agricoltura e alla
vita civile (di questo non rimane traccia).
La realtà religiosa più importante fu il monastero di
S. Michele le cui origini sono molto antiche e che giocò un ruolo
importante nella vita del paese, infatti qui, fin dal 1400 si cominciarono
a seppellire i morti. Durante la peste del 1630 fu organizzato un lazzaretto
ad opera dei monaci.
Circa duecento anni dopo il monastero venne soppresso e la parrocchia
fu trasferita nella chiesa di S. Michele.
Altri edifici di un certo rilievo sono:
Il Palazzo Briganti (oggi Bullentini) del XIX sec., Villa Pucci (oggi
Rossini) che risale al XVII sec., Villa Fanucchi (XVIII sec.), Villa Pierotti
(XVIII sec.), Villa Puliti (XVII sec.).
L’opera architettonica più importante e famosa di Guamo è
L’acquedotto di Lorenzo Nottolini che venne realizzato tra il 1822 ed il
1832 e completato nel 1851.
Ancora oggi, nonostante lo stato di degrado, costituisce una delle
opere più rilevanti di tutta la piana di Lucca.
Guamo è conosciuto anche per le sue cave, la cui pietra - appartenente alle quarziti bianco rosate - è stata usata nelle costruzioni e nelle pavimentazioni di diversi edifici cittadini.
Oggi Guamo è un fiorente centro industriale con un’area occupata di circa 30 ettari e oltre 60 aziende operanti in disparati settori tra cui citiamo il cartario, quello delle materie plastiche e il metalmeccanico. Rilevante anche l’attività artigianale specialmente nel settore del legno. Ben rappresentati anche i servizi di interesse pubblico ed il commercio.
Nota: si ringrazia
la Prof. Rossella Zanasi per l'importante contributo di informazioni.