ITALIA & CINA: INTRODUZIONE E MISSION DEL SITO


Questo sito intende nel suo piccolo promuovere la amicizia, la convivenza, la reciproca conoscenza, comprensione ed il rispetto tra italiani e cinesi immigrati in Italia.
Se possibile vogliamo anche incoraggiare la cooperazione sociale, economica, culturale che dal nostro punto di vista non può che determinare un vantaggio per entrambi.
Per questo agisce su due fronti: cerca di dare agli italiani che lo visitano spunti di riflessione e elementi di cultura cinese, che speriamo vogliano poi approfondire autonomamente.
E cerca di dare agli immigrati - anche attraverso una piccola sezione in lingua cinese - delle informazioni utili  per orientarsi e per risolvere problemi concreti della loro vita quotidiana come: sanità, sicurezza, istruzione o anche semplicemente per trovare degli amici e svagarsi.


Abbiamo deciso di creare questo sito per cercare di porre un argine di ragionevolezza alla ignoranza dilagante ed ai preconcetti che molti italiani hanno nei confronti degli emigrati cinesi.
Vorrei chiarire subito che noi non siamo per il compassionismo nei confronti degli immigrati, ma notiamo che i cinesi sono diversi e agiscono diversamente rispetto ad altri.
Negli ultimi anni le politiche italiane sulla immigrazione hanno finito per favorire addirittura alcuni immigrati rispetto ai cittadini italiani.
In Italia ci si preoccupa di zingari, marocchini, senegalesi, nigeriani, filippini, cingalesi... inoltre ci si preoccupa esageratamente di integrare islamici ed ebrei per i motivi che tutti sappiamo. I cinesi non ci pongono la stessa pressione psicologica di altri e così ci limitiamo, nel migliore dei casi ad ignorarli, come se non fossero anche loro vivi e presenti sul nostro territorio, nella nostra economia, nella nostra vita.

Ebbene sembra evidente che le nostre politiche siano dettate più dalla paura di grosse problematiche che immigrati di determinate provenienze possono generare che da un ragionamento più sano su quello che sarebbe l'interesse dell'Italia rispetto alla integrazione. In altre parole in Italia subiamo i fenomeni migratori anziché decidere noi, con una pianificazione razionale, come operare.
Queste politiche dettate dalla paura e dalla preoccupazione finiscono paradossalmente per favorire gli immigrati più turbolenti a discapito di quelli più tranquilli ed operosi!
A ben vedere all'Italia converrebbe molto più cercare di integrare i cinesi piuttosto che altre popolazioni... ma ahimé i nostri politici non sono certo delle aquile... cosicché finisce che ci occupiamo di integrare chiunque meno forse gli unici che ci converrebbe realmente integrare! Lo sappiamo certo: bisogna essere equi e dare lo stesso spazio e la stessa disponibilità a chiunque ma tutti i paesi europei fanno politiche di immigrazione (ovvero delle scelte) calcolando anche i propri interessi e francamente non vedo perché non dovrebbe farlo l'Italia.
D' altra parte se siamo costantemente il fanalino di coda in Europa qualche motivo ci sarà... ed il modo in cui gestiamo - ma sarebbe meglio dire "non gestiamo" - l'immigrazione, rappresenta un caso emblematico.

SFATIAMO ALCUNI LUOGHI COMUNI E LEGGENDE METROPOLITANE
Benché Italiani e cinesi siano sempre stati due popoli amici (ognuno a casa propria) bisogna riconoscere che intercorre uno strano rapporto tra Italiani e Cinesi in Italia. Non so se chiamarlo un rapporto di amore-odio o se piuttosto un rapporto di reciproca indifferenza. Certo è che sono molto più i cinesi ad amare gli Italiani che viceversa.
Per qualche motivo si trovano sempre mille argomenti e scuse idiote quando si parla dei cinesi, per metterli in cattiva luce... o per farne qualche tipo di caricatura, cosa che non si fa per altri tipi di immigrati eccettuati forse il popolo romani (o zingari che dir si voglia).
Eccone alcuni:
  1. "sono gli stessi cinesi a non volersi integrare": è una balla! Con quanti cinesi avete parlato? Noi ne abbiamo sentiti molti e assicuriamo che non è così. La maggiorana dei cinesi a differenza di altri immigrati ha scelto l' Italia per simpatia e rispetto preferendolo a qualsiasi altro paese, i cinesi non sbarcano qui né per caso né per sfuggire ad una guerra, né perché siamo il paese a loro più vicino per un facile approdo e né con l'arroganza di certi altri immigrati che si presentano in Italia pensando di spadroneggiare in lungo ed in largo. Chiaro che se non si danno opportunità di integrazione, l'immigrato cinese - che è in media più istruito e volenteroso di altri  - cerca una occupazione in qualche fabbrica cinese magari in mano ai soliti aguzzini, ma questo non significa che non avrebbero voglia di integrarsi in contesti lavorativi che non li sfruttino così pesantemente.
  2. "sono difficili da integrare perché non imparano l'italiano" è una balla! La velocità con cui riescono ad imparare l'italiano è per noi italiani strabiliante, certamente hanno bisogno di un po' di supporto, ma imparano a leggere e scrivere anche da autodidatti e non solo a parlare: questo perché nel loro paese la scrittura ha una grandissima importanza e si trovano già preparati a farlo. Hanno notevoli capacità di memorizzazione (anche qui ci sono dei motivi precisi ma evitiamo di dilungarci), inoltre hanno un ottimo feeling con le tecnologie di ogni tipo: computer, telefonini di ultima generazione che sono un aiuto notevole per imparare oltreché per comunicare. La poca dimestichezza con l'italiano è unicamente dovuto al fatto contingente di lavorare in contesti ove non si parla Italiano. Non credo che un Italiano nelle stesse condizioni imparerebbe altrettanto facilmente il mandarino.
  3. "hanno la tendenza a stare tra loro" i cinesi come gli italiani, hanno una cultura basata sulla importanza della famiglia quindi non sono eccessivamente mondani ma sono comunque molto socievoli. Apprezzerebbero molto l'amicizia degli italiani ma avvertono la diffidenza nei loro confronti e spesso sono solo timidi, temono di non essere accettati o di esser malvisti o derisi.
    Dolorosamente in moltissimi casi invece sono costretti (dai loro stessi connazionali) a lavorare in condizioni durissime, gli viene letteralmente impedito di uscire dal posto di lavoro o di comunicare, una situazione per noi Italiani impensabile e che ci porta a malgiudicarli. Questo succede soprattutto a chi lavora nelle fabbriche o anche nei centri massaggi dove peraltro le impiegate hanno buona autonomia. Quando parliamo di "Cinesi in Italia",  dovremmo dividere gli sfruttatori dagli sfruttati e non dare un giudizio negativo in blocco.
  4. "i cinesi ci portano via il lavoro" questa è la balla più grande e più ridicola in assoluto! Avete mai visto i Cinesi in fila in Comune per chiedere qualcosa? Neanche mezzo. Si vedono tutti gli altri ma loro no!
    Non chiedono niente di niente nemmeno aiuto per la casa. Si ingegnano come nessun altro, pagano affitto e bollette puntualmente. Per quanto riguarda il settore tessile ne parleremo diffusamente: i cinesi producono prevalentemente pronto moda per loro stessi e non fanno tessile. Al contrario i cinesi sono quelli che patiscono di più l'esclusione dai lavori "italiani" ed è proprio per questo che sono spesso costretti a lavorare in aziende cinesi o ad inventarsi loro stessi dei lavori assumendosene i rischi: non vengono date loro opportunità. Inizialmente ad un cinese che sta pensando di andare all' estero può sembrare un vantaggio se gli viene offerto di dormire in fabbrica, non immagina che si tratta di una vera e propria trappola, dalla quale risulterà difficilissimo liberarsi. Vi sono poi cinesi che sono riusciti ad aprire loro locali, ristoranti, agenzie di viaggio etc. e che riescono a farle funzionare bene. Se alcuni italiani non sanno fare altrettanto bene il loro lavoro la colpa non può essere scaricata su quegli immigrati cinesi che invece sono riusciti ad integrarsi bene nel territorio.
  5. "gli immigrati creano problemi di criminalità" a parte il fatto che una affermazione generalizzante come questa è ingiusta e razzista
    occorre distinguere quali sono gli immigrati che veramente causano problemi distinguendoli da altri. Se scendiamo nel merito vedremo che i cinesi sono quelli che non creano assolutamente problemi di questo tipo mentre semmai sono quelli provenienti da altre parti del mondo a crearne. Anche in quel caso comunque bisognerebbe fare attenzione a non generalizzare accomunando i molti che si comportano bene ai pochi che delinquono.
E' vero piuttosto che i cinesi possono avere difficoltà oggettive ad integrarsi perché la scarsa pratica con la lingua Italiana, preclude loro lo svolgimento di una serie di lavori: per esempio all' interno delle famiglie (badanti, baby sitter, giardinieri e quant'altro) e fa sì che ai cinesi vengano preferiti immigrati di altra provenienza. Se fosse data loro la possibilità di fare un po' di manovalanza certo il loro grado di integrazione sociale migliorerebbe.
Facciamo notare che d'altro canto
sono i più adatti ad essere inseriti in lavori realmente produttivi, in aziende per esempio che abbiano bisogno o interesse a riferirsi ad una clientela in Cina, come guide turistiche per i turisti cinesi etc.

L'Italia e gli italiani hanno la fortuna di essere simpatici ai cinesi e di suscitare il loro interesse: è il modo con cui li ricambiamo a cui dovremmo prestare più attenzione. Se il nostro atteggiamento è spennare il turista benestante e dare addosso al povero lavoratore immigrato allora c' è qualcosa che non funziona bene nel nostro cervello.

Non sono rari i casi di famiglie miste soprattutto di Italiani che hanno sposato donne cinesi dando origine a famiglie stabili. (I matrimoni sono un fenomeno meno frequente tra Italiani e Africani). Questo perché molte donne cinesi arrivano in Italia da nubili per andare a lavorare nelle fabbriche, mentre altri immigrati arrivano con un nucleo familiare già formato.
Ma anche e soprattutto per i valori di base e le qualità che i cinesi si portano dietro, tra cui la calma, la pazienza e la gentilezza sono le più note ed evidenti.


PERCHE' CI CONVERREBBE INTEGRARE I CINESI?
Anzitutto diciamo che quello cinese è un popolo che ha una civiltà millenaria ed uno dei popoli più pacifici della terra con forme religiose assolutamente non violente (se paragonate a quelle occidentali che come sappiamo hanno determinato stermini di massa a livello globale).
Già questi, sono tre aspetti importanti che ci dovrebbero far riflettere. I cinesi sono un popolo dall' animo gentile, sanno applicarsi e sono dediti al lavoro anche fino alla abnegazione, come tutti sanno.
E'  molto difficile trovare tra loro persone maleducate, sguaiate, irrispettose, doppie, supponenti o menefreghiste. Hanno una grande voglia di imparare qualsiasi cosa e di solito ci riescono.
Sono persone autentiche che quando ti sorridono lo fanno con sincerità, sono educati e molto amichevoli.
Sono estremamente dignitosi ed anche quando soffrono parecchio tendono a non esternare il loro dolore...  ritengono questo dolore un fatto personale di cui non incolpano altri. In questo sono abbastanza diversi dagli italiani ed infatti spesso tendiamo a malgiudicarli anche laddove dovremmo ammirarli.
Sono molto interessati alla cultura ed all'arte anche se in genere hanno poco tempo da dedicare a queste cose impegnati come sono a sbarcare il lunario. Questo significa però che potrebbero essere impiegati con grande profitto in settori come il turistico o nelle biblioteche e nei musei. Settori dove in tutta franchezza ho difficoltà ad immaginare altri tipi di immigrati.
Questo favorirebbe grandemente l'arrivo di turisti cinesi in Italia. Perché francamente è un po' anacronistico pensare che non ci debbano essere guide turistiche in Italia in grado di parlare il mandarino e di interagire coi turisti nella loro lingua madre. Solo in un paese miope e statico come
l' Italia si può pensare questo.


Ma veniamo al sodo: l'economia cinese è a differenza di quelle occidentali una economia in costante espansione. La Cina è ormai una superpotenza economica e non solo.
Le aziende cinesi (in Cina) acquistano e sono molto interessate ai prodotti Italiani di qualità.
Questa è una gigantesca opportunità che andrebbe colta al volo anche perché più si perde tempo e più altri paesi conquistano settori di mercato in Cina. Una volta conquistate fette di mercato è estremamente complicato per i ritardatari poter mettersi al passo e competere. Il fatto di avere molti cinesi in Italia rappresenterebbe un vantaggio strategico importantissimo che però la politica e gli imprenditori italiani non sono ancora in grado di apprezzare figuriamoci di cogliere.
Se l'Italia riuscisse a formare linguisticamente ed in maniera seria e continuativa i cinesi essi potrebbero essere impiegati nell' import export con la Cina creando ricchezza vera per l' Italia, per le aziende italiane e per i singoli cittadini. Si può farlo concretamente perché l' immigrato cinese arriva in Italia anche in età molto giovane intorno ai 21 anni e non in età adulta.
I cinesi in Italia rappresentano una vera forza lavoro per esportare di più e noi ce la stiamo facendo sfuggire.
L'amore dei Cinesi per la famiglia è almeno pari a quella degli Italiani: molti Cinesi sono venuti a creare la loro famiglia in Italia e stanno facendo crescere i loro bambini nel nostro paese.
Queste seconde e terze generazioni potrebbero e potranno costituire nel futuro un ponte molto importante tra Italia e Cina.

I CINESI HANNO TIMORE DI PERDERE LA LORO IDENTITA?
Ovvio che sì. Questo è un sentimento che ha sempre riguardato gli immigrati di ogni paese in ogni età. Inclusi gli italiani che sono emigrati in terre lontane come America ed Australia.
E' naturale che questa preoccupazione esista... se voi foste emigrati non vi sareste preoccupati di mantenere, almeno un minimo, alcune tradizioni Italiane importanti come l'insegnamento ai figli della lingua, la cucina o la passione per l'opera lirica o per il rinascimento? Ovviamente per i cinesi vale la stessa cosa. Questo non significa che non siano interessati alla nostra cultura.
Come dicevamo
precedentemente, quello cinese è un popolo molto curioso, intelligente incline alle arti ed alla cultura e desideroso di imparare.
Personalmente ho dei cugini in Australia sia di prima che di seconda generazione. Quelli di prima generazione hanno mantenuto molto dell'Italia.
Quelli di seconda sfortunatamente molto poco e parlano a stento l'italiano. Io questo fatto lo trovo abbastanza triste. Non è quindi il caso di preoccuparsi se i Cinesi istituiscono anche delle scuole in cui insegnare ai loro figli la lingua e la cultura cinese. Accusarli per questo o "dedurne" che non hanno interesse ad integrarsi è da persone grette ed incapaci di interpretare la realtà.

La stragrande maggioranza dei cinesi ama l'Italia e ci rispetta forse anche oltre i nostri meriti... per quale motivo noi italiani non dovremmo ricambiare questo interesse e questo rispetto?
Non è certo col cinismo che risolveremo i problemi dell'Italia e né i nostri problemi individuali. Non si tratta di fare favori a nessuno ma solo di dare a ognuno i suoi giusti meriti e la sua dignità.