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 CONCETTI - TEORIE - NATURA DEL DIRITTO D'AUTORE
Citazione dal "Manuale del diritto d'autore" di Giorgio Jarach, Mursia Editore.
 

« Corpus mysticum » e « corpus mechanicum »

L'esistenza di un diritto d'autore risponde ad una nozione quasi intuitiva.
L'opera dell'ingegno è legata a colui che l'ha creata da un vincolo inscindibile.  Il libro è di chi l'ha scritto. il quadro di chi l'ha dipinto, la statua di chi l'ha scolpita; quali che siano le vicende degli esemplari del libro o dell'opera d'arte figurativa destinati a passare di proprietario in proprietario, il vincolo iniziale permane ed è tale da assicurare all’autore una signoria sulla sua opera.
La distinzione tradizionale tra il corpus mysticum (l'opera considerata come bene immateriale) e il corpus  mechanicum (costituito dagli esemplari del libro o dell'opera d'arte figurativa), il primo spettante all'autore per l'originario titolo della creazione, l'altro a colui che abbia acquistato 1’oggetto materiale in cui l'opera è espressa o riprodotta, rende chiara l'origine della particolare signoria e ne condiziona la natura.
 

Facoltà morali e facoltà patrimoniali

Del pari è quasi intuitiva la nozione delle principali facoltà che costituiscono il cosiddetto diritto morale dell'autore, dirette ad assicuragli la paternità sull'opera da lui creata e a difendere l'opera stessa da ogni tentativo di terzi per alterarne la forma o il contenuto.
Il titolo di tale signoria è dato dalla creazione e il diritto che ne nasce è inalienabile: la paternità dell'opera dell'ingegno non può formar oggetto di compravendita.
Anche se la paternità dell'opera fosse stata per qualsiasi motivo, e magari con il consenso dell'autore, attribuita a persona diversa, egli può sempre rivendicarla come propria e ottenere che l'errata attribuzione sia corretta.
La rivendicazione troverà, come unico ostacolo la difficoltà, talvolta insuperabile, di provare il fatto della creazione.  Accanto alle facoltà morali, l'autore ha anche una serie di facoltà patrimoniali che riguardano tutti i possibili modi di sfruttare economicamente l'opera dell’ingegno. È il complesso di facoltà che, con espressione di dubbia eleganza, sono chiamate dalla legge « di utilizzazione economica dell’opera dell'ingegno.
Si tratta di diritti esclusivi (perché nessuno può utilizzare l'opera senza l'autorizzazione dell’autore).
Vedremo più oltre quali siano le facoltà esclusive e quali le rare eccezioni che la legge, pone a tale esclusività.
Diversamente dalle facoltà morali, quelle di utilizzazione economica possono essere alienate.  Anzi, per sfruttare la propria opera, l'autore dovrà quasi sempre concedere ad altri, in modo più o meno ampio, la facoltà di utilizzazione.
Diritto morale e diritto di utilizzazione sono tuttavia strettamente connessi: come subito si vedrà, possono apparire e sono ritenuti da alcuni come due aspetti di uno stesso diritto.
La lesione dell’uno comporta Spesso, quasi inevitabilmente, quella dell'altro; la cessione del diritto di utilizzazione economica, per ampia che sia, troverà sempre un limite nella necessità del rispetto del diritto morale, nell’esistenza. Insomma, di una particolare persistente signoria dell'autore sull’opera sua.
 


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