Jazz

Orientarsi nella sterminata discografia di musica Jazz è una impresa pari o forse superiore a quella di orientarsi nella musica Classica. La musica Jazz infatti si divide in numerosi stili o linguaggi diversi, che si sono succeduti durando per dei periodi piuttosto brevi rispetto agli stili che possiamo trovare nella musica classica. Il termine "Jazz" rappresenta ombrello sotto il quale si riuniscono stili anche molto diversi.
I modi di avvicinarsi al Jazz possono essere diversi: il primo è seguendo un criterio cronologico. Il secondo interessandosi ai singoli musicisti suddivisi per strumento suonato (cantanti, trombettisti, pianisti etc.), questo però ci pone di fronte a musicisti che per l'appunto appartenendo a periodi diversi e praticando linguaggi diversi danno vita ad una esperienza di ascolto un po' eterogenea ma utile per esempio a capire l'evoluzione della tecnica strumentale.
Qui sotto abbiamo inserito una tabella che elenca in maniera cronologica i vari periodi del Jazz.
Ognuno di questi periodi ricomprende numerosi artisti di valore per cui è solo quado si impara a riconoscere gli stili che si potranno andare a individuare in maniera più consapevole, i nostri musicisti preferiti.
Alcuni, come il sottoscritto, amano diversi tipi di jazz. In questo caso il Jazz rappresenterà una fonte inesauribile di scoperte inaspettate anche dopo molti anni che avrete iniziato ad apprezzarlo.
Un po' come accade per la musica classica, anche il Jazz ha i suoi giganti che sono dei punti di riferimento per tutti, ma ci sono tantissimi musicisti da conoscere ed alla cui musica potrete affezionarvi.

Fase/Sottogenere	Periodo	Caratteristiche
Ragtime	1890-1910	Stile pianistica caratterizzato da ritmi sincopati in cui si riscontra ancora una certa influenza della musica classica Europea
New Orleans Jazz	1910-1920	Sviluppato a New Orleans, con improvvisazione collettiva e strumenti a fiato da cui deriva il Dixieland
Chicago Jazz	1920-1930	Evoluzione del jazz di New Orleans, con maggiore enfasi sull'improvvisazione solista.
Swing	1930-1945	Caratterizzato da ritmi danzabili e grandi orchestre; era popolare nei ballrooms (sale da ballo) e nelle radio
Bebop	1940-1950	Stile più complesso e veloce, con improvvisazioni intricate e armonie avanzate.
Cool Jazz	1949-1960	Approccio più rilassato e melodico rispetto al Bebop, spesso con arrangiamenti sofisticati.
Hard Bop	1950-1960	Fusione di jazz e blues, con un focus su ritmi più robusti e influenze gospel.
Modal Jazz	1959-1960	Utilizzo di scale modali piuttosto che progressioni armoniche tradizionali; esemplificato da "Kind of Blue" di Miles Davis.
Free Jazz	1960-1970	Sperimentazione con forme libere e assenza di struttura convenzionale.
Jazz Fusion	1970-1980	Fusione di jazz con rock, funk e musica elettronica; utilizzo di strumenti elettrici.
Contemporary Jazz	1980-presente	Integrazione di vari stili e influenze moderne, con un'ampia gamma di espressioni artistiche tra cui anche lo Smooth Jazz.

Queste fasi rappresentano l'evoluzione del jazz, mostrando come il genere si sia adattato e trasformato nel tempo, influenzando e venendo influenzato da altri stili musicali.
E' scontato dire che alcuni artisti stanno a cavallo tra due o più di questi generi, altri hanno rifiutato di essere etichettati e catalogati sono un particolare genere. Questo sopra è quindi da considerarsi appunto uno schema utile a capire i grandi filoni del Jazz ma sicuramente insufficiente a descrivere la ricchiezza inventiva e le peculiarità dei singoli artisti che hanno reso grande questa musica.


Scott Joplin The Complete Piano Works (Ragtrime)	Jelly Roll Morton The Complete Library of Congress Recordings	King Oliver's Creole Jazz Band The Complete Set (New Orleans Jazz)	Bix Biederbecke Singing The Blues - Vol- 1 (Dixieland)

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